Stamattina mi sono svegliata e la prima cosa che ho visto in camera mia è stato il mio acchiappasogni arancio, quello piccolo...
Acchiappasogni.. che nome strano...
Ne ho 2 in camera
, e se devo essere sincera li ho appesi più per bellezza che per il loro significato simbolico... Non che sapessi molto nemmeno sul significato, non mi sono mai posta il problema...

Evidentemente acchiappano i miei sogni, pensavo...
E poi? Che fa? Me li ruba? O si realizzano?
Appena arrivo al lavore decido che devo saperne di più su questi acchiappasogni...
Ecco cosa mi è apparso a riguardo...
La leggenda del dream catcher (acchiappasogni) è una delle più belle e suggestive della mitologia indiana. Nonostante oggi sia diffusa tra tutti i popoli Indiani del Nord America, si crede abbia avuto origine nelle terre degli Oneida. Poi si sarebbe diffusa tra gli altri popoli nativi subendone variazioni e arricchimenti.
Molto tempo prima che arrivasse l’uomo bianco, in un villaggio cheyenne viveva una bambina il cui nome era Nuvola Fresca. Un giorno la piccola disse alla madre, Ultimo Sospiro della Sera:
"quando scende la notte, spesso arriva un uccello nero a nutrirsi, becca pezzi del mio corpo e mi mangia finché non arrivi tu, leggera come il vento e lo cacci via. Ma non capisco cosa sia tutto questo”.
Con grande amore materno Ultimo Sospiro della Sera rassicurò la piccola dicendole: “le cose che vedi di notte si chiamano sogni e l’uccello nero che arriva è soltanto un’ombra che viene a salvarti” .Nuvola fresca rispose: "ma io ho tanta paura, vorrei vedere solo le ombre bianche che sono buone”.
Allora la saggia madre, sapeva che in cuor suo sarebbe stato ingiusto chiudere la porta alla paura della sua bimba, inventò una rete tonda per pescare i sogni nel lago della notte, poi diede all’oggetto un potere magico: riconoscere i sogni buoni, cioè quelli utili per la crescita spirituale della sua bambina, da quelli cattivi, cioè insignificanti e ingannevoli. Ultimo Sospiro della Sera costruì tanti dream catcher e li appese sulle culle di tutti i piccoli del villaggio cheyenne. Man mano che i bambini crescevano abbellivano il loro acchiappasogni con oggetti a loro cari e il potere magico cresceva, cresceva, cresceva insieme a loro… Ogni cheyenne conserva il suo acchiappasogni per tutta la vita, come oggetto sacro portatore di forza e saggezza.
Ancora oggi, a secoli di distanza, ogni volta che nasce un bambino, gli Indiani costruiscono un dreamcatcher e lo collocano sopra la sua culla. Con un legno speciale, molto duttile, plasmano un cerchio, che rappresenta l'universo, e intrecciano al suo interno una rete simile alla tela del ragno. Alla ragnatela assegnano quindi il compito di catturare e trattenere tutti i sogni che il piccolo farà. Se si tratterà di sogni positivi, il dream catcher li affiderà al filo delle perline (le forze della natura) e li farà avverare. Se li giudicherà invece negativi, li consegnerà alle piume di un uccello e li farà portare via, lontano, disperdendoli nei cieli...
Con grande amore materno Ultimo Sospiro della Sera rassicurò la piccola dicendole: “le cose che vedi di notte si chiamano sogni e l’uccello nero che arriva è soltanto un’ombra che viene a salvarti” .
Allora la saggia madre, sapeva che in cuor suo sarebbe stato ingiusto chiudere la porta alla paura della sua bimba, inventò una rete tonda per pescare i sogni nel lago della notte, poi diede all’oggetto un potere magico: riconoscere i sogni buoni, cioè quelli utili per la crescita spirituale della sua bambina, da quelli cattivi, cioè insignificanti e ingannevoli. Ultimo Sospiro della Sera costruì tanti dream catcher e li appese sulle culle di tutti i piccoli del villaggio cheyenne. Man mano che i bambini crescevano abbellivano il loro acchiappasogni con oggetti a loro cari e il potere magico cresceva, cresceva, cresceva insieme a loro… Ogni cheyenne conserva il suo acchiappasogni per tutta la vita, come oggetto sacro portatore di forza e saggezza.
Ancora oggi, a secoli di distanza, ogni volta che nasce un bambino, gli Indiani costruiscono un dreamcatcher e lo collocano sopra la sua culla. Con un legno speciale, molto duttile, plasmano un cerchio, che rappresenta l'universo, e intrecciano al suo interno una rete simile alla tela del ragno. Alla ragnatela assegnano quindi il compito di catturare e trattenere tutti i sogni che il piccolo farà. Se si tratterà di sogni positivi, il dream catcher li affiderà al filo delle perline (le forze della natura) e li farà avverare. Se li giudicherà invece negativi, li consegnerà alle piume di un uccello e li farà portare via, lontano, disperdendoli nei cieli...
LA LEGGENDA DEL DREAMCATCHER SECONDO LA CULTURA LAKOTA, INVECE, SOSTIENE CHE:
Nei tempi antichi un vecchio stregone si trovava sulla cima di un monte ed ebbe una visione. Iktome, grande maestro di saggezza, gli apparve sotto forma di ragno e gli parlò in una lingua sacra. Disse al vecchio lakota dei cicli della vita, di come iniziamo a vivere da bambini passando dall’infanzia all’età adulta, e alla fine diventiamo vecchi e qualcuno si prende cura di noi come se fossimo diventati un’altra volta bambini, così si completa il ciclo.
Mentre parlava, il ragno prese all’anziano un cerchio che aveva con lui, era un cerchio di salice al quale erano attaccate delle piume e delle crine di cavallo abbellite da perline. Prese il cerchio e iniziò a tessere una rete all’interno, mentre tesseva continuava a parlare e disse: “in ogni periodo della vita vi sono molte forze, alcune buone e altre cattive, se ascolterai le forze buone queste ti guideranno nella giusta direzione, ma se ascolterai quelle cattive andrai nella direzione sbagliata e questo potrebbe danneggiarti".
Mentre il ragno parlava continuava a tessere nel cerchio la sua tela, quando finì di parlare Iktome consegnò all’anziano il cerchio con la rete e disse: “la ragnatela è un cerchio perfetto con un buco nel centro, utilizzala per aiutare la tua gente a raggiungere i loro obiettivi, facendo buon uso delle idee, dei sogni e delle visioni. Se crederete in WAKAN TANKA, la rete tratterrà le vostre visioni buone, mentre quelle cattive se ne andranno attraverso il foro centrale”.
L’anziano stregone raccontò in seguito questa visione alla sua gente e da allora i Lakota ritengono l’acchiappasogni un oggetto sacro e lo appendono all’entrata dei loro tepee per filtrare i sogni e le visioni. Quelli buoni sono catturati nella rete e quelli maligni scivolano nel buco centrale e scompaiono per sempre.
Nei tempi antichi un vecchio stregone si trovava sulla cima di un monte ed ebbe una visione. Iktome, grande maestro di saggezza, gli apparve sotto forma di ragno e gli parlò in una lingua sacra. Disse al vecchio lakota dei cicli della vita, di come iniziamo a vivere da bambini passando dall’infanzia all’età adulta, e alla fine diventiamo vecchi e qualcuno si prende cura di noi come se fossimo diventati un’altra volta bambini, così si completa il ciclo.
Mentre parlava, il ragno prese all’anziano un cerchio che aveva con lui, era un cerchio di salice al quale erano attaccate delle piume e delle crine di cavallo abbellite da perline. Prese il cerchio e iniziò a tessere una rete all’interno, mentre tesseva continuava a parlare e disse: “in ogni periodo della vita vi sono molte forze, alcune buone e altre cattive, se ascolterai le forze buone queste ti guideranno nella giusta direzione, ma se ascolterai quelle cattive andrai nella direzione sbagliata e questo potrebbe danneggiarti".
Mentre il ragno parlava continuava a tessere nel cerchio la sua tela, quando finì di parlare Iktome consegnò all’anziano il cerchio con la rete e disse: “la ragnatela è un cerchio perfetto con un buco nel centro, utilizzala per aiutare la tua gente a raggiungere i loro obiettivi, facendo buon uso delle idee, dei sogni e delle visioni. Se crederete in WAKAN TANKA, la rete tratterrà le vostre visioni buone, mentre quelle cattive se ne andranno attraverso il foro centrale”.
L’anziano stregone raccontò in seguito questa visione alla sua gente e da allora i Lakota ritengono l’acchiappasogni un oggetto sacro e lo appendono all’entrata dei loro tepee per filtrare i sogni e le visioni. Quelli buoni sono catturati nella rete e quelli maligni scivolano nel buco centrale e scompaiono per sempre.
Bene bene... Adesso so che i miei sogni buoni sono in ottime mani, o meglio, in ottime ragnatele...
Io personalmente preferisco la prima leggenda, più poetica, più tenera e dolce...
I sogni...
Io non potrei mai vivere senza... So benissimo che la maggior parte di essi rimane incompiuta, irrealizzata, ma non posso pensare a me stessa senza sogni...
Ci sono giorni in cui i sogni riempiono le mie giornate... Vivo di sogni, e non ci vedo nulla di male... Se sono sogni importanti e realizzabili credo sia giusto lottare per essi...
Certo, so benissimo che non potrei mai diventare un monaco buddhista (sarebbe troppo bello però), quindi nemmeno lo considero un sogno...
Quello è un desiderio irraggiungibile, non mi fossilizzo su quello...
Mi fermo a riflettere sui miei sogni reali, come l'aprire una libreria, o fare la giornalista, sposarmi con il bellissimo abito che ho già scelto (ma non mi sposo, non per ora)...
Mi fermo a riflettere sui miei sogni reali, come l'aprire una libreria, o fare la giornalista, sposarmi con il bellissimo abito che ho già scelto (ma non mi sposo, non per ora)...
Sogni reali, realizzabili...
Questi si che riempiono le mie giornate e le mie notti insonni...
Infondo molti scrittori hanno creduto nella forza e nella potenza dei sogni... Ad esempio Victor Hugo sosteneva che si può giudicare un uomo con più sicurezza se si valutassero i suoi sogni, piuttosto che i suoi pensieri...
Bella no, l'idea? Valutare un altro in base ai sui sogni...
Devo provare, quando conosco qualcuno... Invece che dire le solite frasi circostanziali e asettiche del tipo "come ti chiami?" o "dove vivi?", oppure "cosa fai nella vita?" lo guardo e gli dico "tu cosa sogni?" da lì valuto se è una persona che vale o meno, capisco quali sono i suoi valori...
Bello bello, devo farlo...
(Ottavia una sera ha proposto da cosa si dovrebbe valutare una persona, a prima vista... ma su qui non posso certo dire quale è il suo metro di giudizio... shhhh è un segreto....)
Ognuno ha i sogni che si merita... Questa frase di G. Bufalino è bellissima... E si ritorna al concetto che una persona si valuta inbase ai sogni...
Ne sono sempre più convinta cavolo...
Meglio lottare per un sogno che per un progezzo diceva Marc Levy... Cazzo Levy, hai ragione...
E se fosse vero che, come dice Blake che tutto ciò che oggi è realtà prima faceva parte di un sogno impossibile?
Allora torno sui miei passi... Posso continuare a sperare di diventare un monaco buddhista... Di quelli veri, pelati, vestiti di arancio (non che mi stia benissimo, ma ci si adatta), che vivono nei monasteri in Tibet... troppo bello...
Dopo questa riflessione di Blake, allora, continuo a crederci...
Concludo questa mia carrellata di riflessioni sui sogni con una frase di P. Coelho: Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire...
E' proprio vero, non abbandonerò mai i miei sogni... Non sarei io senza di essi...
Ogni sera continuerò ad affidare i miei sogni ai 2 dream catchers... Per quelli più grandi quello blu (quello grande), per quelli più semplici quello arancio...
E, sicuramente, quando avrò una casa tutta mia, la riempirò di acchiappasogni.. Ovunque (visto che dormo ovunque)...
Alla fine è proprio vero che ciò che rende la vita degna di essere vissuta sono i sogni, su questo non ho il minimo dubbio...
Frase del giorno: Chi è senza sogni è destinato a morire...
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